domenica 25 novembre 2007

Una svolta iniziata con la "Tolleranza zero" di Giuliani

Da capitale della violenza urbana a città più sicura d'America. È la New York d'inizio XXI secolo secondo il quotidiano inglese The Guardian che, cifre alla mano, dimostra quanto in un decennio la realtà cittadina della Grande Mela sia radicalmente cambiata. Chi ha ancora in mente la città in mano alle gang di quartiere e segnata da una violenza incontrollabile, così ben descritta in celebri film come «Mean Streets» e «Taxi Driver» di Martin Scorsese o da pellicole cult come «I guerrieri della notte» di Walter Hill, visitando oggi New York, rimarrebbe sconcertato: la città più famosa degli Usa è una metropoli con un bassissimo tasso di omicidi (meno di 500 nel 2007) e con una rapida e crescente diminuzione della piccola criminalità.OMICIDI - La svolta è iniziata con l'ex sindaco Rudolph Giuliani e la politica della «tolleranza zero»: l'attuale candidato alla presidenza Usa 2008, a metà anni Novanta avvertì il senso d'inquietudine e di insicurezza vissuta dalla maggioranza dei cittadini newyorkesi e impose un radicale cambiamento nella lotta alla criminalità. I risultati oggi sono evidenti. Quest'anno nella Grande Mela, che conta oltre 8 milioni di cittadini, ci sono stati «solo» 428 omicidi contro i 579 del 2006 e soprattutto contro i 2.245 del 1990 (anno in cui fu raggiunto il record dei morti ammazzati).ARMI ILLEGALI - L'attuale sindaco, Michael Bloomberg, ha confermato la politica di sicurezza di Giuliani e per evitare che i criminali possano acquistare facilmente armi dovunque, ha creato una coalizione bipartisan di sindaci, chiamata «Mayors Against Illegal Guns» che combatte coloro che vendono o usano armi illegali. Con questa politica si è inimicato le forti lobby americane delle armi, ma come sostiene il Guardian, può essere orgoglioso di dichiararsi «il sindaco della città più sicura d'America». Il numero degli omicidi di quest'anno è il più basso dal 1963. Peter Manning, un professore di giustizia criminale alla Northeastern University di Boston, afferma in un'intervista al New York Times che la polizia non può fare di meglio visto che oggi la maggioranza degli omicidi è commesso nelle abitazioni private: «Che cos'altro si può fare - si chiede sarcastico lo studioso -, mandare i poliziotti nelle case della gente?». Anche uno dei portavoce del Comune di New York conferma gli straordinari risultati degli ultimi anni: «Non penso che si potesse fare di meglio» dice al Guardian Christopher Heywood. La criminalità è uno dei fattori che tiene lontani i turisti. «Non è un caso che l'industria del turismo a New York fatturi 24 miliardi di dollari ogni anno» fa notare l'amministrazione.CRITICHE - Ma la realtà non è tutta rosa e fiori e la politica della «tolleranza zero», da quando è stata attuata, si è conquistata anche numerose critiche. L'associazione «New York Civil Liberties Union», che si batte per la difesa dei diritti civili nella città di New York, denuncia che nel corso degli ultimi anni sono aumentati a dismisura i casi in cui la polizia, protetta dallo slogan della tolleranza zero, è stata protagonista di vicende vergognose. L'anno scorso, affermano i membri dell'associazione, oltre mezzo milione di cittadini è stata fermata in strada e controllata. Non sono mancati gli eccessi, le discriminazioni razziali e gli abusi di potere. Tuttavia i cittadini della Grande Mela per il momento sembrano appoggiare la politica di sicurezza di Bloomberg e considerano gli abusi dei casi isolati. A incoronare il nuovo corso newyorkese ci pensa anche uno studio della rivista Reader's Digest che afferma che, anche grazie alla nuova percezione di sicurezza, i newyorkesi sono diventati i cittadini più gentili d'America. Secondo la ricerca condotta in 35 grandi città americane, gli abitanti della Grande Mela sono coloro che sono più propensi a ringraziare il prossimo e aprono senza troppi problemi le porte agli sconosciuti.

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